lunedì 21 marzo 2011

Lo strano caso del Sig.Rossi

Dov’è finito il Signor Rossi?
Era un calda e tranquilla giornata di primavera, ma non era come le altre; di solito a Vicenza in primavera piove, sempre. Il sig. Bianchi si stava dirigendo alla bottega del sig. Rossi per acquistare delle erbe curative prescrittegli dal medico; ma quando arrivò ed aprì la porta a vetri, rimase sulla soglia a bocca aperta...
Era tutto a terra: ampolle con composti chimici, bottiglie, sedie, cassetti e barattoli infranti.
Ma... il sig. Rossi era SCOMPARSO!!!
Guardò da ogni parte, ma non c’era, così uscì e si precipitò al Commissariato di polizia. Entrò in fretta e furia, tanto che travolse completamente un’anziana signora, che quasi cadde a terra. Si scusò e si diresse verso l’ufficio del commissario, suo amico di vecchia data e gli raccontò tutto: era come se la bocca avesse una propria autonomia. In cinque minuti gli raccontò tutta la sua giornata, compreso l’episodio accaduto alcuni minuti prima, con l’anziana donna dagli occhi azzurri e i capelli brizzolati...
Il commissario andò con gli altri poliziotti alla bottega per fare un sopralluogo. Ispezionarono l’edificio da cima a fondo, ma non trovarono nessun indizio utile per l’indagine; però il commissario mentre stava uscendo inciampò nell’orologio del sig. Rossi, lo raccolse e subito si accorse che aveva sul quadrante uno strano liquido rosso. Non poteva essere sangue, o almeno non voleva che lo fosse: avrebbe significato che il sig. Rossi era ferito, o peggio ancora...
Il commissario non voleva neanche pensarci, e così subito cacciò via dalla mente quella terribile ipotesi, si affrettò a tornare in ufficio e affidò all’orologio alla polizia scientifica .
Il risultato era chiaro: era sangue umano.
Gli era arrivata proprio i quel momento un lettera dove era scritto: “se volete rivedere il sig. Rossi vivo, dovrete mandare questa sera alle ore 20.00 un poliziotto in borghese con un sacchetto contenente 50.000 euro che dovrà essere lasciato vicino all’ingresso del Teatro Olimpico.
Alla sera il commissario in persona andò davanti al teatro lasciò il sacchetto e aspettò di nascosto in una stretta via; subito si avvicinò un uomo alto, con un soprabito nero e cappello. Il commissario si scaraventò sull’uomo che venne arrestato immediatamente e il sig. Rossi venne trovato in una macchina lì vicino; la polizia gli domando come era finito il suo sangue sull’orologio, gli rispose che si era tagliato cadendo su un’ampolla rotta e che nella confusione, l’orologio gli era scivolato dal taschino e per afferrarlo lo aveva sporcato di sangue. Così lo strano caso del sig. Rossi fu risolto.
Creato da: Flaminia e Federica 2p

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